Secondo il sito web del ministero della salute “la malattia paradontale colpisce in Italia circa il 60% della popolazione italiana”. Sono numeri enormi ma ancora più grandi se pensiamo addirittura che “circa il 10% di questi soffre di forme avanzate” di questa malattia. Sono dati risalenti al 2013 ma comunque piuttosto preoccupanti.
Vediamo quindi di capire meglio di che si tratta…
La parodontite è una patologia infiammatoria che colpisce il parodonto, ovvero l’insieme di tessuti che sostengono il dente (gengive, cemento radicolare, legamento paradontale e osso alveolare).
I sintomi della parodontite possono includere gengive rosse, gonfie e sensibili, sanguinamento durante la spazzolatura dei denti o durante l’uso del filo interdentale, retrazione gengivale (con conseguente esposizione delle radici dei denti) e mobilizzazione dei denti e alitosi.
La diagnosi della parodontite viene effettuata da un dentista o un igienista dentale mediante una valutazione clinica, radiografie e misurazioni della tasca paradontale (lo spazio tra la gengiva e il dente).
Presso l’ambulatorio odontoiatrico Gallottini e Partner professionisti di eccellenza in Roma è possibile verificare se siamo affetti da parodontite ed eventualmente ricevere le opportune terapie. Visita il sito dell’Ambulatorio Odontoiatrico: https://www.liviogallottini.com/paradontologia/
La terapia di cura della parodontite dipende dalla gravità della malattia e può includere una pulizia professionale dei denti (detersione radicolare), la somministrazione di antibiotici, l’uso di antinfiammatori e la chirurgia paradontale.
Una volta che la malattia è stata trattata, il mantenimento della salute paradontale diventa essenziale per prevenire la recidiva. Questo può includere la pulizia dei denti professionale regolare (solitamente ogni 6 mesi), l’uso di strumenti per l’igiene orale come il filo interdentale e gli spazzolini interdentali, l’adozione di una corretta igiene orale e la limitazione di fattori di rischio come il fumo.
Tutti i sintomi della parodontite
I sintomi della parodontite possono variare a seconda della gravità della malattia e della sua fase di sviluppo. Ecco alcuni dei sintomi più comuni:
- Gengive rosse e gonfie
- Dolore o sensibilità alle gengive
- Sanguinamento durante la spazzolatura dei denti o durante l’uso del filo interdentale
- Retrazione gengivale (con conseguente esposizione delle radici dei denti)
- Mobilizzazione dei denti
- Cambiamenti nella posizione dei denti
- Alitosi persistente
- Presenza di pus tra i denti e le gengive
- Sensazione di denti allentati o che si muovono
- Masticazione difficoltosa
È importante sottolineare che alcuni pazienti con parodontite possono non avvertire alcun sintomo evidente, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. Per questo motivo, è fondamentale sottoporsi a controlli periodici dal proprio dentista per individuare precocemente eventuali problemi paradontali.
Valutazione clinica e diagnosi della parodontite
La valutazione clinica e la diagnosi della parodontite sono fondamentali per identificare la presenza e la gravità della malattia paradontale.
Durante la valutazione clinica, il dentista o l’igienista dentale esaminerà attentamente la bocca del paziente, valutando la presenza di segni come gengive rosse, gonfie e sanguinanti, placca batterica, tartaro e mobilità dentale. Inoltre, il professionista potrebbe utilizzare uno strumento chiamato sonda paradontale per misurare la profondità delle tasche paradontali (lo spazio tra il dente e la gengiva). Questo strumento aiuta a determinare se ci sono tasche profonde, che possono essere un indicatore di parodontite.
La diagnosi della parodontite viene confermata mediante radiografie dentali. Le radiografie permettono di visualizzare l’osso alveolare, che sostiene i denti, e di identificare eventuali cambiamenti nella sua densità o nella sua struttura. La radiografia può anche rivelare la presenza di ascessi o cisti, che possono essere un segno di infezione paradontale.
In alcuni casi, può essere necessario eseguire test microbiologici per identificare il tipo di batteri presenti nella bocca del paziente. Questo aiuta a determinare il tipo di trattamento più efficace per la parodontite.
La valutazione clinica e la diagnosi della parodontite include una serie di esami e test, tra cui l’esame visivo, l’utilizzo della sonda paradontale, le radiografie dentali e i test microbiologici. Una volta identificata la presenza di parodontite, il professionista può suggerire il trattamento più appropriato per il paziente.
Quali terapie suggerisce l’odontoiatria per una prima bonifica della bocca?
Per una prima bonifica della bocca, l’odontoiatria può suggerire diverse terapie a seconda delle esigenze specifiche del paziente.
Di solito la terapia iniziale per la parodontite prevede una detersione radicolare, ovvero la rimozione della placca batterica e del tartaro accumulati sulla superficie radicolare dei denti. Questo tipo di trattamento viene effettuato dal dentista o dall’igienista dentale e può richiedere più sedute a seconda della gravità della malattia.
In casi più complessi, può essere necessario somministrare antibiotici per ridurre l’infiammazione e il numero di batteri nella bocca. Questa terapia viene utilizzata soprattutto nei casi di parodontite avanzata o di infezioni persistenti.
Alla base e quindi di fondamentale importanza, è una corretta igiene orale da parte del paziente per prevenire la formazione di placca batterica e tartaro. Il dentista o l’igienista dentale possono fornire informazioni e consigli sulla corretta tecnica di spazzolamento, sull’utilizzo del filo interdentale e su come mantenere una corretta igiene orale quotidiana.
Può essere inoltre utile che il paziente effettui controlli periodici dal proprio dentista o igienista dentale per monitorare la salute della bocca e prevenire eventuali recidive della parodontite. È buona abitudine fare una visita di controllo ogni 6 mesi per mantenere una buona salute paradontale.
Terapie di mantenimento presso lo studio odontoiatrico e a casa…
Le terapie di mantenimento sono fondamentali per prevenire il peggioramento della parodontite e mantenere la salute della bocca a lungo termine. Queste terapie possono essere effettuate sia presso lo studio odontoiatrico che a casa del paziente.
Le terapie di mantenimento presso lo studio odontoiatrico includono regolari controlli periodici dal dentista o dall’igienista dentale, durante i quali viene eseguita una detersione professionale e una valutazione della salute paradontale. In base alle esigenze del paziente, il dentista o l’igienista dentale possono anche effettuare una pulizia profonda (scaling and root planing) per rimuovere eventuali accumuli di placca batterica e tartaro.
Le terapie di mantenimento a casa includono una corretta igiene orale quotidiana, che prevede lo spazzolamento dei denti almeno due volte al giorno, l’utilizzo del filo interdentale e l’uso di collutori antibatterici. Il dentista o l’igienista dentale possono fornire indicazioni specifiche sulla corretta tecnica di spazzolamento e sull’utilizzo del filo interdentale, per svolgere le attività in maniera efficace e regolare.
L’adozione di una dieta equilibrata e il controllo dello stress sono fattori che possono influire sulla salute paradontale ed è bene prendersene cura.